Riformiamo la scuola e l'università.

Allora in questi giorni di grande protesta contro il decreto Gelmini(che ripeto ancora una volta: non dobbiamo protestare contro quel decreto) siamo arrivati, come sempre, a discussioni sterili. Questo fa sì che i vari governi da 50 anni a questa parte siano stati agevolati da questo nostro comportamento. Ora credo sia arrivato il momento di cambiare. Chi meglio di noi studenti e professori conosce il mondo universitario? Nessuno. Allora credo che siamo noi che dobbiamo parlare.

Quello di cui vi parlo è una LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE (Cos'è?)

Facciamo una proposta di legge. Scriviamo i punti in cui vogliamo modificare l'università e la scuola e presentiamola al parlamento.

Per fare questo sarà necessario l'appoggio di tutti: docenti, ricercatori, studenti, presidi e bidelli.

Qui vi invito a scrivere le vostre proposte e VI GARANTISCO PERSONALMENTE che farò in modo che insieme ad altre università raccoglieremo le firme necessarie a presentarle al parlamento.

Ovviamente, vi invito alla massima serietà nelle proposte.

Se vogliamo cambiare il mondo accademico è ora di cominciare a fare cose serie.

L'eliminazione dei trimestri (che poi nemmeno 3 mesi sono) penso sia una cosa che trova di comune accordo un po tutti..
I motivi sono abbastanza ovvi, anzi, IL motivo è abbastanza ovvio: un corso di 2 mesi è decisamente inutile.

Ciao Carmine, su questo sono d'accordo anch'io ed avevo provato a proporlo "invano" nell'assemblea di questi giorni che si sta tenendo in aula A. Protestare è leggittimo se lo si fa con intelligenza e se davvero si è convinti che alcune cose contenute nella legge 133 possano ledere in futuro quello che è il nostro diritto allo studio. Penso anch'io che dovremmo proporre un'università nuova, tutti noi, e l'idea di raccogliere proposte per poi presentarle a chi di competenza è una ventata di buonsenso.

Hiems ha scritto:

L'eliminazione dei trimestri (che poi nemmeno 3 mesi sono) penso sia una cosa che trova di comune accordo un po tutti..
I motivi sono abbastanza ovvi, anzi, IL motivo è abbastanza ovvio: un corso di 2 mesi è decisamente inutile.

Per quanto riguarda la tua idea, è una proposta che avrà luogo si spera entro l'A.A. prossimo, visto che è in atto una riforma che ha coinvolto alcune facoltà già da quest'anno (vedi la facoltà di Ingegneria).. naturalmente la riforma non riguarda solo questo.

Quindi d'accordo con Claudia anch'io proporrei il ritorno dei semestri e poi anche:

1) Arrivati al 3 anno si dovrebbe decidere se continuare ed iscriversi al 4 anno oppure sostenere la tesi triennale.

2) Se "proprio ci devono essere dei test d'ingresso" perché le facoltà sono a numero chiuso, allora facciamo in modo che la discriminante non sia il voto di diploma ma un punteggio ottenuto in base alle reali capacità dello studente in quel determinato settore. Il voto di diploma è un indice di bravura sommario ed è capitato molto spesso sentire studenti che alle superiori non avevano un buon profitto e poi all'università si sono trovati bene ed hanno ottenuto dei buoni risultati nell'ambito di studio scelto.

3) Un problema molto serio è la "sinonimia" e la "omonimia" di alcune materie. Non è raro che esistano materie con lo stesso nome ma che hanno programmi del tutto o in parte diversi, oppure materie che hanno nomi diversi ma che trattano argomenti del tutto o in parte uguali. Questo comporta molta confusione, e difficoltà anche dal punto di vista della mobilità in ingresso ed in uscita degli studenti.

4) La non proliferazione di corsi di laurea fantasiosi che riguardano settori interdisciplinari che potrebbero essere perfettamente trattati da corsi di laurea già esistenti in modo interdisciplinare.

Avevo sentito parlare dei corsi che tornavano semestrali dall'anno prossimo, comunque credo sia giusto che siano semestrali così abbiamo più tempo di apprendere e di approfondire.

Riforma scolastica, io propongo 4 punti:

1) Eliminazione degli istituti scolastici così come sono ora(ragioneria, industriale, scientifico, ecc.) ed introduzione di istituti generici in cui è possibile apprendere i corsi che più sono di interesse dello studente. Ogni scuola fornirà corsi di ogni materia e sarà lo studente a compilare il proprio piano di studio (ogni scuola potrà compilare dei piani generici da consigliare ai propri studenti). I corsi saranno tenuti da due docenti e avranno durata semestrale.

2) Introduzione degli istituti per la formazione lavorativa in 3 ambiti: idraulica, elettronica ed edile. Queste scuole si occuperanno di formare personale specializzato in questi tre ambiti prevedendo nell'ultimo anno l'inserimento in un'azienda del settore come apprendisti. (Aiuti fiscali per le aziende che si dimostreranno disponibili).

3) Introduzione degli esami di ammissione agli anni successivi alla fine di ogni anno. Tali esami saranno svolti online(in sedi diverse da quelle in cui hanno studiato) e riguarderanno tutte le materie studiate. Tuttavia per gli studenti che non dovessero passare il primo esame saranno presenti altri due esami di recupero.

4) Introduzione della commissione per la valutazione del personale docente. Ogni anno nei periodi di giugno e settembre i docenti saranno chiamati a seguire corsi di aggiornamento sulle materie insegnate e svolgere un esame. Questo esame porterà un punteggio in decimi che verrà sommato ai punteggi degli esami precedenti. Previsti aumenti di stipendio ogni 50 punti acquisiti. Tali punteggi saranno pubblici ed esposti agli studenti in sede di scelta dei corsi. Il superamento degli esami da parte degli studenti porterà punti ai docenti.

• 5 punti per il superamento dell'esame da parte di un numero >= del 75% degli studenti dei propri corsi.
  
• 3 punti per il superamento dell'esame da parte di un numero >= del 50% degli studenti dei propri corsi.
  
• 1 punto per il superamento dell'esame da parte di un numero >= del 25% degli studenti dei propri corsi.
  
• 0 punti per meno del 25%.

Circa il nostro mondo universitario.
Scusate se scrivo ermeticamente ma ho pochissimo tempo. Sono solo abbozzi di idee, da approfondire ovviamente, prendetelo solo come un punto in un elenco.

Appelli di recupero.
Eliminare questa selezione innaturale per gli appelli straordinari. Un appello straordinario deve essere PRESENTE e PER TUTTI. Come succede in tante altre facoltà in questa stessa università.

Scusate ancora la brevità ma devo scappare.

Moder sono d'accordissimo con i tuoi 4 punti, ma credo che queste siano scelte che siano prese da ogni università e nello specifico da ogni facoltà..

Guardando da più in alto credo che la cosa fondamentale sia:

1) Ulteriori fondi per la ricerca. E' evidente che con le risorse che abbiamo a disposizione non è possibile sfruttare a pieno le potenzialità dei ricercatori che abbiamo in Italia.

2) Il vero problema universitario italiano è che formiamo grandi menti e poi li "doniamo" all'estero. Da questo punto di vista credo serva incentivare gli studenti italiani a rimanere qui. Quindi, agevolazioni fiscali alle imprese che formino e assumano neolaureati a tempo indeterminato.

3) Eliminazione degli sprechi, con controlli mensili della guardia di finanza sulle richieste da parte delle università.

E la quarta cosa credo che dipenda da noi studenti. Cominciamo a pensare che ciò che ci viene dato non ci è dovuto e trattiamo le cose come si deve. Non è possibile che ogni tot di tempo si assiste allo stesso spettacolo indecente: bagni rotti, estintori usati per terra, banchi scritti, carte per terra, ecc. Un cambiamento cominciamo a farlo anche noi..

Carmine ha scritto:

2) Il vero problema universitario italiano è che formiamo grandi menti e poi li "doniamo" all'estero. Da questo punto di vista credo serva incentivare gli studenti italiani a rimanere qui. Quindi, agevolazioni fiscali alle imprese che formino e assumano neolaureati a tempo indeterminato.

Oltre che dare un motivo alle menti per restare in Italia, dovremmo dare un motivo a chi prende le valigie e va a studiare al nord per restare qui e dare un aiuto fondamentale a questa nostra terra.

Restare in Calabria è una prerogativa se vogliamo far si che ci sia sviluppo.
Io credo fermamente alla necessità che noi restiamo qui..

Hiems ha scritto:

Oltre che dare un motivo alle menti per restare in Italia, dovremmo dare un motivo a chi prende le valigie e va a studiare al nord per restare qui e dare un aiuto fondamentale a questa nostra terra.

Restare in Calabria è una prerogativa se vogliamo far si che ci sia sviluppo.
Io credo fermamente alla necessità che noi restiamo qui..

Io sono tra uno di quelli che va al nord e probabilmente all'estero, guarda qui a cosenza c'è davvero poco a livello di offerte di lavoro e tutto, e in Italia c'è di meno che all'estero. Dovremmo incentivare le persone a rimanere qui..

Per chiunque fosse interessato è stato creato anche un gruppo di discussione su google:

http://groups.google.it/group/riformiamo-il-sapere

e questa invece è la mail di riferimento: riformiamo-il-sapere@googlegroups.com

Carmine ha scritto:

Io sono tra uno di quelli che va al nord e probabilmente all'estero, guarda qui a cosenza c'è davvero poco a livello di offerte di lavoro e tutto, e in Italia c'è di meno che all'estero. Dovremmo incentivare le persone a rimanere qui..

Scusa eh.. ma se sei il primo ad andartene come fai a dire che dovremmo incentivare le persone a rimanere qui?

Hiems ha scritto:

Scusa eh.. ma se sei il primo ad andartene come fai a dire che dovremmo incentivare le persone a rimanere qui?

Semplicemente perchè se qui non hai possibilità o hai i soldi di tuo per mantenerti a vita o cerchi di lavorare altrove. Se qui a cosenza a un neo-laureato offrono 200 euro al mese in nero e lavorando 10 ore al giorno e in danimarca a un neo-laureato offrono 2000 euro al mese in regola e con tutti i privilegi non credo sia colpa di chi se ne va. Ma di chi non fa nulla perchè le persone rimangano. Onestamente non ho fatto tanti sacrifici per essere sfruttato o trattato male quindi se avessi degli incentivi io rimarrei molto volentieri qui purtroppo allo stato attuale delle cose non ho nessun motivo per rimanere.

vabè.. meglio lasciare stare l'argomento..